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La Biblioteca Comunale "Ruggero Bonghi" di Lucera, ebbe varie sedi, fu definitivamente sistemata nel Palazzo Mozzagrugno (sec. XIX) nel 1903 ed occupa un'ala dello stesso a p.t. di metri 600. L'immobile fu ceduto dalla famiglia Mozzagrugno al Comune(1826) perché divenisse Palazzo di Città.
Lucera città ricca di storia, forse l'unica nel triangolo
costituito dalla Capitanata, dal Molise e dall'Irpinia, ne hanno
fatto un centro dall'urbanistica particolare, di un impianto medievale.
Cosa è sedimentato da tanto passato? Monumenti insigni, il castello
svevo, l'anfiteatro romano, bellissime chiese e importanti istituzioni
culturali, fra cui la Biblioteca Comunale "Ruggero Bonghi",
che nacque in pieno clima di Restaurazione Borbonica.
Il 16 marzo 1817 il Sindaco di Lucera Onofrio Bonghi, informava il Decurionato
circa la volontà del Cavaliere Don Gaetano De Nicastro, di voler
donare alla Città di Lucera la propria libreria ereditata dallo
zio Don Giuseppe Marchese Scassa, allo scopo di dar vita ad una biblioteca
pubblica a vantaggio di tutta la collettività
In relazione al gesto di generosità del Cav. D. Gaetano De Nicastro,
l'Intendente di Capitanata con istanza del 2 aprile 1817 approvò
la suddetta proposta, a condizioni che il fondo librario venisse collocato
in degni locali.
Su proposta del Sindaco Onofrio Bonghi, fu nominata apposita commissione permanente, a suo tempo chiamata "Deputazione", per la gestione del suddetto fondo librario dove fu sistemato in uno dei locali donati da S.M., nelle persone di: D. Francesco Paolo Lombardi (Canonico della Chiesa Cattedrale), Cav. Gaetano De Nicastro (donatore del fondo), Giambattista Gifuni e D. Potito Bonghi.
Il 26 febbraio 1819 il Decurionato, dietro proposta del Sindaco Onofrio
Bonghi, approvò il trasferimento della Biblioteca in un locale
del convento di S. Francesco. Il relativo atto, regolarmente approvato
dall'Intendente di Capitanata, prevedeva tutte le spese per il trasferimento,
l'impiego di un Bibliotecario e di un commesso.
Dalla suddetta data e fino al 26 novembre 1821, la Biblioteca venne diretta
da D. Filippo Antonio Lombardi e successivamente fu nominato a coprire
tale carica, il sacerdote secolare D. Luigi Nocelli.
D. Luigi Nocelli ebbe cura di catalogare il primo fondo librario della
Biblioteca Comunale di Lucera, come si evince dall'inventario topografico
antico manoscritto, sul quale è posta la sua firma, e, molto probabilmente,
riporta il fondo librario donato dal Cav. D. Gaetano De Nicastro.
Il Comune di Lucera provvide ad incrementare il fondo librario della
Biblioteca con fondi comunali, sin dai primi anni della fondazione della
Biblioteca, come rilevasi dagli estratti deliberativi.
A seguito della sessione tenuta in data 28 settembre 1823, sindaco Alfonso
Ciaburri, venne sottoscritta la prima commissione libraria per l'acquisto
di libri per la Biblioteca Comunale di Lucera, tra il Comune e la ditta
del Sig. Baldassarre Borel di Napoli, la quale comprendeva collezioni
di autori classici latini, collane degli antichi greci volgarizzati, classici
italiani del secolo XVIII.
Nel 1827 l'Intendente di Capitanata scrisse al Sindaco con direttive rivolte al patrimonio librario circa la buona conservazione dei libri. Indirizzò alla Biblioteca un rilegatore, a nome di Giuseppe Righi, per l'affidamento di lavori di legatoria.
La Biblioteca Comunale venne inaugurata ed aperta al pubblico il 30 maggio 1831, giorno onomastico del re. Ed è lo stesso bibliotecario D. Luigi Nocelli che fornisce una descrizione esauriente di cosa avvenne in quel giorno a Lucera e che cosa significò l'avvenimento per la vita cittadina, nel rarissimo opuscolo stampato a Napoli nel 1831 per i tipi dell'Editore Angelo Coda, dal titolo "Componimenti in prose ed in versi recitati nella gran sala della Biblioteca di Lucera", in occasione della Pubblica Accademia del 30 maggio 1831, ordinatasi a festeggiare il giorno onomastico ed il felice arrivo di Sua Maestà Ferdinando II re del regno delle due Sicilie.
Dopo la sua inaugurazione, l'attività culturale della Biblioteca
fu fervida e densa di avvenimenti.
Già con Rescritto del 18 febbraio 1832, Luigi Nocelli dopo aver
rivolto "umiliata supplica" al re, ottenne il privilegio di
costituire un'Accademia letteraria di Capitanata che si tenesse
al pubblico ogni anno il 30 maggio, per solennizzare il giorno onomastico
di Ferdinando II.
Le suddette Accademie si susseguirono dal 1835 al 1842. L'ultima
di cui si ha notizia certa è quella del 1844, che fu tenuta, come
al solito, il 30 maggio ed il discorso fu pronunziato dal can. Michele
Castrucci, dottore in sacra teologia e Vicario Generale della città
di Lucera e della sua Diocesi.
Importante incremento del fondo librario si ebbe nel 1869, quando, per
la soppressione delle corporazioni religiose, la Biblioteca raccolse oltre
2000 volumi provenienti dalle librerie dei Minori Osservanti, dei Riformati,
dei Cappuccini, dei Mandarini, dei Minori Conventuali.
Risale a questa epoca il trasferimento della Biblioteca nel palazzo Mozzagrugno,
sistemata in due modeste camere situate a piano terra, e dal 1904 in nuovi
e più decorosi e ampi locali, consistenti in un'aula magna
pavimentata col mosaico romano rinvenuto a Piazza Nocelli durante lo scavo
per l'impianto di un serbatoio per l'acqua del Serino (1900),
in altri quattro vani e in una vasta sala di lettura.
La Biblioteca venne intitolata allo statista ed insigne studioso "Ruggero Borghi", come rilevasi da deliberazioni podestarili del 1930, per legami familiari e culturali.
L'Amministrazione Comunale di Lucera, pensando al futuro, sta
realizzando un grande progetto, per una nuova biblioteca informatizzata.
Nascerà nel convento di San Pasquale dove si è deciso di
trasferire tutto il fondo moderno della biblioteca, lasciando quello antico
nell'attuale sede nel Palazzo Mozzagrugno,
E' stata pensata alla grande perché su di essa la città
scommette il meglio di sé, per rilanciarsi culturalmente nel segno
della memoria e del futuro. Quella memoria che trova radici in scaffali
lignei, fascino indiscreto di bibliofili e bibliomani per far posto a
un futuro sempre più permeato di ipertesti mediatici dove la cibernetica
gioca un ruolo preponderante. Ed essa sarà la biblioteca del terzo
millennio, la biblioteca pensata e ideata per Lucera e non solo.
Nel 1930 vinse il concorso di Direttore della Biblioteca Comunale "R.
Bonghi" e quello di Direttore del Museo Civico "Fiorelli".
Gifuni ha profuso in tali incarichi le sue migliori energie, adoperandosi
per il riordinamento e lo sviluppo degli istituti a lui affidati.
In particolare, sotto di lui, patrimonio librario della Biblioteca, dal
1930 al 1967, crebbe notevolmente di numero e di qualità.
Giovandosi delle sue relazioni personali seppe assicurare preziosissime
raccolte librarie, come quelle del compianto prof. Edoardo Tommasone,
Rettore dell'Università di Perugina; dell'eminente
chirurgo lucerino prof. Francesco Lastaria; dello statista pugliese Antonio
Salandra; il fondo di quest'ultimo fu prelevato personalmente da
Don G.B. Gifuni, durante il mese di novembre del 1948, unitamente a suo
figlio Gaetano, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica.
Come bibliotecario ebbe vivi encomi da parte della Sovrintendenza bibliografica
di Bari e della Direzione Generale delle Accademie e Biblioteche, soprattutto
per l'assidua opera di diffusione del libro italiano e della cultura
fra i giovani lettori della Biblioteca comunale.
Come storico, a tutt'oggi, Gifuni risulta il critico più
autorevole di Antonio Salandra.
Giambattista Gifuni fu Ispettore onorario bibliografico, socio della Deputazione
di Storia Patria per la Puglia; collaboratore di numerosi giornali e riviste,
tra cui il Mattino, il Resto del Carlino, l'Osservatore Romano,
l'Osservatore Politico Letterario, il Risorgimento, la Nuova Rivista
Storica, la Nuova Antologia, la Brigata degli amici del libro, Il Corriere
Padano ed altri.
Cultore appassionato di studi letterari e storici, ha illustrato particolarmente
le memorie insigni dell'antica Lucera: compito che gli ha valso
le autorevoli, calorose lodi di Giustino Fortunato, Guido Mazzoni, Benedetto
Croce, Corrado Ricci, Mario Sansone, Ernesto Pontieri e di altri.
Si spense a Lucera l'8 luglio del 1977. Con lui Lucera perse uno
dei suoi figli più emeriti per civismo e per cultura, il suo genius
loci, come lo definì Pasquale Soccio.
in allestimento
La Biblioteca conta oggi 100.000 volumi circa, di cui un prestigioso fondo antico: 34 Incunamboli, 856 Cinquecentine, 3901 del ‘600, 8.713 del ‘700, 1163 dell'800.
Deliberazioni Decurionali a partire dal XV secolo, 150 pergamene, molte delle quali trascritte e pubblicate dal paleografo prof. Armando Petrucci: in grande prevalenza spiccano i documenti regi di età angioina ed aragonese; 400 mss. di cui 271 codici, numerosi manoscritti sulla storia di Lucera del canonico Carlo Corrado, cronista del 1700, sulle famiglie nobili, il manoscritto di Rocco Del Preite (sec.XVII), recentemente trascritto, gli Elementi di storia Lucerina (In 10 cartelle).
Recentemente questo fondo si è arricchito del "Memoriale" di Mario Ferrone, scultore, scenografo, pittore, ex sindaco di Lucera, emigrato in America negli anni '60.
Importanti Carteggi di "Uomini Illustri", dell'Archivio
Salandra, quest'ultimo assicurato alla Biblioteca di Lucera grazie
a Don Giambattista Gifuni.
Ricca è anche la sezione dell'emeroteca, dotata di oltre
120 testate di giornali locali, a partire dal XIX sec. e riviste rare
di pregio.
Data di aggiornamento: 19 settembre 2007
Biblioteca Comunale "Ruggero Bonghi"
Corso Garibaldi, 74
71036 Lucera (FG)
Periodo invernale
(settembre/giugno) :
dal lunedì al venerdì
dalle ore 8,30 alle ore 13,00
e dalle 16,00 alle 19,00
Periodo estivo
( Luglio/Agosto):
Lunedì e venerdì
dalle 8,30 alle 14,00
Martedì e giovedì
dalle ore 16,00 alle 19,00 (Solo martedì e giovedì)